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Alta qualità per il cenone di Natale, per 600 anziani e non abbienti

Firenze, Livorno, Lucca e Pisa, le città scelte quest’anno come sedi dell’iniziativa


data notizia: 20 Dic 2009

In molti casi la location e l’apparecchiatura non saranno da tre stelle Michelin, ma la qualità del cenone di Natale quest’anno, per 600 anziani e non abbienti di quattro città della nostra regione, sarà la stessa delle famiglie più fortunate.
Una iniziativa resa possibile grazie ad Alisea, società di ristorazione dell’Impruneta a Firenze, specializzata nel settore socio-sanitario, ed alla realizzazione della quale hanno collaborato le associazioni di volontariato e gli Assessorati all’assistenza dei comuni di Firenze e Livorno .
Infatti saranno Firenze e Livorno, assieme a Lucca e Pisa, le quattro città individuate quest’anno come sedi dell’iniziativa che è rivolta ai senza casa, ai centri di socializzazione per anziani, alle mense per i non abbienti.
A Firenze la cena sarà distribuita ai clochard che gravitano intorno alle stazioni ferroviarie di S.M. Novella e Campo di Marte, mentre a Lucca, Pisa e Livorno la cena sarà distribuita nelle mense gestite dalla Caritas. Nella capitale labronica la cena interesserà anche i centri di socializzazione del Comune.
“Abbiamo cercato di compiere un piccolo ma concreto atto di solidarietà –ha dichiarato l’amministratore delegato di Alisea Sandro Bellini– anche per tenere accesa l’attenzione non solo su chi vive nel bisogno ma sul fenomeno molto preoccupante del diffondersi delle nuove povertà.”
Solidarietà ma non carità.
Per questo particolare attenzione sarà rivolta alla qualità, in menu ispirati alla tradizione toscana della vigilia di Natale, con attenzione al rispetto delle culture alimentari e religiose dei nuovi cittadini della nostra regione.
I cibi saranno elaborati a Firenze nella cucina di Montedomini, a Lucca nell’ ospedale Campo di Marte, a Pisa nell’ ospedale di Cisanello, a Livorno nella RSA di villa Serena.
A questo proposito il Presidente Filippo Vannoni e il Direttore Anna Laura Abbamondi di Montedomini, oltre che plaudire la lodevole iniziativa hanno dato ad essa il massimo sostegno