Affreschi di Bicci di Lorenzo

Bicci di Lorenzo

All’epoca della committenza, Bicci di Lorenzo era un artista molto conosciuto, esponente della bottega di famiglia di artisti-artigiani, un esempio che ben rappresenta il reale panorama del mestiere artistico a Firenze fra Tre e Quattrocento. Le monache del Fuligno chiesero che fossero rappresentate figure esemplari in riferimento a San Francesco: al piano terra, Santa Margherita e Sant’Onofrio accanto alla Natività; Santa Chiara nella Crocifissione della Sala del Capitolo; San Francesco di Paola (opera seicentesca di Ulisse Ciocchi) vicino all’affresco dell’ Annunciazione.

Nella sala di Angiolina, si trova la  Natività con San Francesco che riceve le stimmate e Sant’Onofrio, alla  sua destra Santa Margherita di Antiochia con storie della sua vita.

Un magnifico manto di seta rosa decorato con il motivo della “griccia”, tanto alla moda nel Quattrocento, avvolge la ieratica immagine della santa. Questo, come altri particolari, fa pensare ad una committenza sicuramente di prim’ordine.
Fanno da corona agli affreschi le interessanti sinopie (disegni preparatori) che, confrontate con i rispettivi dipinti, mostrano l’evoluzione “dell’idea iconografica” a volte spontanea e a volte molto “consigliata” dalla .clientela
Dallo scalone della Beata Angelina si accede al piano superiore. L’occhio viene immediatamente catturato dall’Annunciazione racchiusa in quell’incerta stanza prospettica che reca, in ogni caso, accenni della nascente cultura realistica, con il candido Angelo che ancora non ha finito di varcare la soglia della casa della Vergine.
Avvicinandoci, possiamo intravedere la punta della “freccia” dello Spirito Santo diretta al cuore della Madonna. Ai suoi piedi, la committente, una terziaria con il velo bianco sul capo (non una monaca che altrimenti avrebbe avuto i capelli coperti da un velo nero).
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